Quali sono le caratteristiche, gli elementi e gli obiettivi di un corso di osteopatia affinchè sia funzionale, performante e possa plasmarsi al meglio ai nostri pazienti?
Nella guida del capitolo 3 de “ho sputato il rospo” troverai risposta.
Buona lettura!
Raggiunto l’obiettivo: creato un sitema semplificato-semplice-veloce-sicuro-efficace.
Non sempre il corso di osteopatia al quale ti sei iscritto e hai pertecipato ha risposto appieno alle tue esigenze o aspettattive.
Non essere soddisfatti e uscire dall’evento dal programma accatticante con l’amaro in bocca è brutto.
Alla base di un aggiornamento professionale è sempre presente una determinata motivazione, ossia un motivo che ci porta all’azione di apprendere del nuovo o approffondire dei contenuti.
Questo per far sì che il nuovo o l’approfondimento ricercato, apporti in noi delle qualità maggiori che facilitano o contribuiscano all’aumento di valore, nostro e del nostro intervento.
I veri fattori che apportano valore sono identificabili per esempio, nella semplificazione di concetti teorici, nella semplicità e sicurezza della manualità, nella velocità di valutazione, nell’efficacia della strategia.
Succede, e molto spesso (lo sò per esperienza diretta), che nessuno di questi fattori siano presenti e caratterizzino il corso di osteopatia effettuato, pertanto è inevitabile qualche tipo di delusione.
Il corso può essere organizzato alla grande, il docente un oratore formidabile, argomenti super, ma se esso non risponde ad almeno uno dei fattori sopra elencati il sapere non può in nessun modo trasformarsi in fare e quindi non potrà valorizzare la nostra pratica.
A questo punto, devo anche informarti che è stato raggiunto l’obiettivo di inserire, non uno, non due, ma tutte le super-caratteristiche elencate in un unico sistema valutativo e pratico manuale.
Potrai trovare semplificazione-semplicità-sicurezza-efficacia in un sistema unico e affidabile, che ti accompagnerà sempre consigliandoti al meglio.
Tali elementi sono già dei veri e propri catalizzatori che comunque possono essere continuamente alimentati con il fuoco della passione e degli stimoli.
Infatti avere in testa e nelle mani un sistema catalizzatore di questo tipo con queste caratteristiche ti permetterà una gestione ottimale del paziente, dalla valutazione, alla comunicazione, all’efficacia manuale.
Valido per la valutazione che per il trattamento, sul piano meccanico, craniale, viscerale, emotivo ed energetico.
Posso affermare che il sistema creato è COMLETO e UNICO nel suo genere.
Non è presente ad oggi sul mercato nessun approccio manipolativo olistico che si avvicini minimamente.
Lo dico con certezza perchè per lunghi anni, mosso da idee, istinti e intuizioni, l’ho ricercato invano, fino a quando ho deciso di svilupparlo da me.
Perchè posso affermare ciò con certezza?
Perchè con tale sistema è possibile effettuare una valutazione sui diversi piani: meccanico-strutturale, fisico-organico, emotivo-ghiandolare, energetico-chakrale, cranio-sacrale;
diventa estremamente facile comunicare al paziente la panoramica della valutazione;
è possibile trattare il paziente su tutti i piani valutati precedentemente con estrema semplicità.
Altro?…
Credo non serva soffermarmi ulteriormente qui a descrivere tutti i benefici e vantaggi del sistema.
Sono sicuro, visto che sei del mestiere, studente o professionista, che ti sei già reso conto della potenza e della fruibilità che puoi ottenere con esso.
Quando sai sempre cosa fare e come farlo non ti serve altro; non conosci limiti e tutto diventa emozionante.
Come ti senti quando in studio davanti ad un paziente non sai da dove iniziare oppure non hai idea di come valutarlo e trattarlo?
Rispondi tu?…
o passi la palla a me?
Io direi sicuramente non bene, sentiresti dentro di te affiorare una frustrazione tale da perdere quasi la voglia e la motivazione di proseguire nella seduta (ovviamente la porti a termine in qualche modo).
Potrebbe emergere l’agitazione che la persona davanti capisca, (e ti posso assicurare che lo capisce maggiormente a livello inconscio), questo tuo stato alterato.
Potrebbe emergere la paura di non essere competente in materia, nonostante i tuoi lunghi studi, nell’aiutare le persone come terapista olistico manuale.
Ci scommetto che è proprio così, che sono questi stati d’animo che più ti assillano quando hai perso il filo della matassa.
Più che perdere, direi che nessuno mai te lo abbia mai fatto trovare il filo, o che non ti abbia comunque mai messo nelle condizioni di cercarlo e ritrovarlo.
Non è colpa tua, anche io sono passato da questi brutti momenti; nessun corso di osteopatia me l’ha mai insegnato.
ho capito sulla mia pelle che il motivo era essenzialmente perchè nessuno mai avesse avuto un sistema e che quindi non avendolo, non poteva di certo trasmettermelo, in mai, ripeto, in nessun corso di osteopatia.
Il sistema al quale mi riferisco, è un modello da poter seguire, da farsi guidare sia durante la valutazione che per la seduta manipolativa.
Avere dei step valutativi logici e ordinati per far emergere piano piano la strada da intrapprendere e quale non imboccare, credo sia importante.
Capisci subito le priorità del paziente e dove intervenire, o semmai approffondire l’indagine;
hai un risparmio non indifferente di tempo e ti focalizzi al meglio nella manipolazione attraverso approcci mirati.
Come ti sentiresti invece quando sai sempre come comportarti?
Cosa proveresti dentro di te quando sai sempre cosa fare e come farlo?
Rispondo sempre io per te?
Niente più paure, agitazione o rabbie, per loro non c’è più posto…
Acquisirai più autostima e sarai talmente soddisfatto da godere, non più da terapista olistico, ma come un riccio del Nepal!
Te lo garantisco, quello che si prova è davvero emozionante, come il non avere più limiti, in quanto con il sistema e i suoi test innovativi otterrai risposte dirette dal corpo del paziente (come se parlasse).
Woow!
Tempi ottimizzati, più risultati, niente più frustrazioni.
Perchè ti formi?
Perchè ti aggiorni professionalmente?
Ti sei mai fatto questa domanda?
Dopo che me la sono posta io, le mie ricerche e la mia formazione è radicalmente cambiata;
ho compreso che una formazione può ritenersi efficace solo se è capace di offrire e portare vantaggi tangibili o a livello di emozioni, o di tempo, o di risultati.
Purtroppo i lunghi bei discorsi, le tante belle parole, o i super ragionamenti neuro-anatomo-fisiologici, non sono sufficienti.
Pensaci bene…
Cosa vuoi davvero ottenere con una nuova formazione in terapia manuale?
Quale è il desiderio che ti spinge ad iscriverti ad un corso per terapista olistico?
Pensaci bene…
Dietro a tutto ciò c’è o la volontà di perseguire un equilibrio emotivo (niente più frustrazioni e rabbie, ma solo felicità nel lavorare), oppure di capire come ottimizzare e risparmiare del tempo (e dedicarne di più alle nostre passioni e persone care), o di raggiungere più risultati (attraverso un mindset dinamico e una manualità semplice).
Con la felicità di un ragazzino al primo bacio, con più tempo da dedicare a te stesso, con più risultati e meno stress, riuscirai a creare un loop rinforzante, che ti alimenti continuamente in consapevolezza e proattività, sia in campo professionale che nella tua vita privata e personale.
E’ un approccio manipolativo olistico applicabile da tutti e su tutti senza controindicazioni.
Ti starai chiedendo giustamente se l’approccio di cui ti stò parlando tu possa praticarlo;
mi sono abituato alle affermazioni del tipo “sono minuta” o “sono di statura bassa” o “sono una donna e potrei essere equivoca” o “non ho forza necessaria per…”.
Questi sono alcuni dei tanti classici sintomi che emergono nello studente e che invece sono tra le principali cause di non applicabilità nel professionista.
La didattica, purtroppo, tiene di poco conto e a volte affatto, delle enormi variabili che si presentano nell’esecuzione di una tecnica specifica e nella praticabilità di una manualità particolare;
la formazione stà diventando (forse lo è già) troppo standardizzata e rigida, lasciando poco spazio alla creatività personale, riducendo di fatto l’elasticità mentale che un terapista manuale olistico dovrebbe possedere.
Uno dei miei obiettivi è stato proprio quello di fornire un approccio terapeutico olistico applicabile da tutti, indistintamente dal sesso, dall’età, dalla costituzione, e non solo, ma che potesse ulteriormente venire applicato a tutti, dal neonato all’anziano, alla donna in gravidanza.
Consegue un approccio non invasivo, nel pieno rispetto del corpo, che considera l’essere umano nella sua interezza (e non in rapporto al sintomo\disturbo), applicabile con semplicità senza controindicazioni.
Approccio manipolativo olistico ideale anche per pazienti anziani, gestanti e neonati.
Possedere un unico sistema, un modello da seguire indifferentemente da chi abbiamo davanti, può portare solo a dei vantaggi.
Possiamo focalizzarci su una solo strategia di lavoro, per poi adattarla con le modifiche appropriate alla situazione;
con un dispendio energetico minore possiamo comprenderla a fondo, approffondirla nei suoi contesti particolari, diventando così esperti nella sua applicabilità.
Il saper-troppo a tutti i costi porta a mio avviso confusione e perdita di focus, soprattutto se non lo applichiamo con costanza e le intenzoni adatte.
Non posso credere che per ogni paziente, si pensi a quale modello o approccio intrapprendere studiato nel corso di osteopatia specifico, per il suo disturbo.
Non è efficace, non è efficiente.
Il sistema che ti mostrerò, è stato creato per essere applicabile sia sui bambini-adolescenti, sia sulle persone anziane e persino sui neonati, senza nessun tipo di controindicazione.
Ovviamente con le giuste distinzioni e correzioni, facili da apportare perchè un modello elastico e versatile.
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